Nata con il nobile intento di arginare il fenomeno della pirateria online, la legge n. 93 del 2023 ha fortemente ampliato i poteri dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM). L’esigenza – in estrema sintesi – era quella di combattere il c.d. pezzotto, ossia il (deplorevole) strumento che consente di accedere ai contenuti di TV a pagamento ad un prezzo molto inferiore rispetto a quello degli abbonamenti originali, e ciò sfruttando in modo illegale l’utilizzo di server da cui prende avvio il flusso di dati in streaming.
È chiaro che di fronte ad eventi in diretta, gli ordinari strumenti di tutela non consentono di agire con sufficiente rapidità. Per quanto, infatti, le procedure cautelari esperibili in materia di violazione dei diritti di proprietà intellettuale siano il fiore all’occhiello del sistema giustizia, è evidente che un ordine dell’autorità giudiziaria non può essere emesso in tempi così rapidi da evitare che uno streaming abusivo possa danneggiare un evento in diretta TV.
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