Legge di bilancio 2025 : le misure al vaglio in materia di lavoro e previdenza

Il governo italiano si prepara ad avviare l’iter di approvazione della  legge di bilancio  2025. 


Come ormai da diversi anni a questa parte, nel disegno di legge andrà tenuto conto delle consuete difficoltà finanziarie dovute all’ aumento record del debito pubblico degli ultimi due anni e le nuove regole del patto di stabilità europeo che richiedono un piano pluriennale di spesa da presentare a Bruxelles entro il 20 settembre.


Tra le questioni principali la necessità di confermare  nove misure chiave introdotte lo scorso anno, destinate a scadere il 31 dicembre 2024. Queste misure riguardano principalmente il sostegno ai lavoratori e alle famiglie, e la loro proroga o miglioramento richiederà un ingente stanziamento di risorse.


Negli ultimi giorni è emerso tra le nuove proposte il possibile ulteriore taglio dell’IRPEF ( di difficile realizzazione ) e, per i fringe benefits, l’istituzione di una soglia unica fissata a 2.000 €.


Riassumendo in breve, le principali misure a sostegno dei redditi e dei lavoratori ad oggi saranno :

  1. Taglio al cuneo fiscale: Beneficio per i lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi, il cui rinnovo per il 2025 richiederà circa 9,4 miliardi di euro.
  2. Taglio IRPEF: Riduzione delle tasse per il ceto medio con l’accorpamento degli scaglioni, con la possibilità di un ulteriore abbassamento delle aliquote. La proroga costerebbe circa 4 miliardi di euro. 
  3. Premi di risultato: l’agevolazione fiscale sui premi di produttività con imposta al 5%  coinvolge oltre 15.000 imprese e oltre 4 milioni di lavoratori. La conferma della misura richiederà 222,7 milioni di euro.
  4. Superdeduzione per l’occupazione: Superbonus fiscale del 120-130% per favorire l’occupazione stabile. Il governo stima un costo di 1,3 miliardi di euro per il 2025.
  5. Fringe benefit: L’aumento della soglia di esenzione fiscale per i fringe benefits a 1.000-2.000 euro per i dipendenti senza o con figli ha  un costo stimato di 348,7 milioni di euro per la proroga.
  6. Sgravi per le lavoratrici madri:  l’esonero contributivo  per le lavoratrici madri di due o più figli ha avuto  un costo di 500 milioni di euro per il 2024. Nel 2025 dovrebbe ridursi grazie alla riduzione della platea solo alle madri con tre figli o più ma ci sono voci che il MEF intenda eliminarlo 
  7. Decontribuzione Sud: Sgravio contributivo per  tutti i dipendenti delle aziende del Sud Italia, la cui proroga fino al 2025 richiederà un aumento del bilancio di 2,9 miliardi di euro. 

 

Pensioni – Oltre a queste misure, resta l’esigenza di affrontare il delicato tema delle previdenza con un a riforma delle pensioni, con proposte contrastanti per quanto riguarda ancora una volta le pensioni anticipate e l’aumento delle pensioni minime. 


Secondo recenti indiscrezioni, sembrerebbe farsi spazio una nuova proposta di legge per rendere obbligatorio il trasferimento di una parte del TFR dei dipendenti ai fondi pensione. L’obbligo, sul quale però ricadrebbero dubbi di costituzionalità, si concretizzerebbe nel versamento automatico di una base del 25% del TFR alla previdenza complementare (con la possibilità di poterla incrementare successivamente) attivando immediatamente, per tutti i lavoratori dipendenti, un percorso di risparmio in un fondo pensione. 


Seconda ipotesi ancora al vaglio, la possibilità di introdurre nuovo regole per il semestre di silenzio assenso, misura che prevede il trasferimento integrale del TFR maturando alla previdenza complementare per tutti  quei lavoratori che non dichiarino esplicitamente di voler mantenere il TFR in azienda, o al Fondo di Tesoreria INPS per i lavoratori di aziende con più di 50 dipendenti. In particolare si prevede che , nel caso di adesioni tacite , il datore di lavoro sia obbligato a trasferire il TFR alla forma pensionistica collettiva prevista dagli accordi o contratti collettivi, in assenza di accordo il TFR maturando deve trasferirsi alla forma pensionistica alla quale abbia aderito il maggior numero di lavoratori in azienda e, in ultima istanza qualora non siano presenti fondi di riferimento, il datore di lavoro sia tenuto al trasferimento del TFR al fondo negoziale Cometa. 

 

 

Fonte: Lavorosì – https://www.lavorosi.it/rapporti-di-lavoro/dovere-di-sicurezza-e-norme-prevenzionistiche/cassazione-lavoratore-assicurato-contro-gli-infortuni-anche-in-caso-di-illecita-interposizione-di-m/

 

 

Share

Related Articles

Learn how we helped 100 top brands gain success