Cerca

Arti applicate e diritto d’autore: il caso dei sandali Birkenstock

WST_ Immagini Insight

Con sentenza del 20 febbraio 2025 il Bundesgerichtshof, ossia la Corte di Giustizia Federale tedesca (organo omologo della Corte di Cassazione), ha confermato la decisione del giudice di seconda istanza, il quale aveva negato la tutela del diritto d’autore ai sandali Birkenstock.  

Il Bundesgerichtshof, cui sono precluse valutazioni di merito, potendosi solo limitare a verificare la conformità al diritto delle valutazioni espresse dal giudice di secondo grado, ha valutato immune da vizi la decisione di appello, la quale aveva ritenuto che i modelli di sandali “Madrid” e “Arizona” di Birkenstock non posseggono un grado di originalità tale da raggiungere la soglia richiesta per la protezione ai sensi del diritto d’autore.

Le opere delle arti applicate possono essere tutelate come disegni o modelli, ossia diritti di proprietà industriale che conferiscono protezione, per una durata massima di 25 anni, all’aspetto esteriore del prodotto e, anche cumulativamente, come opere del diritto d’autore, una forma molto più pervasiva di tutela, la cui durata è di 70 anni dalla morte dell’autore dell’opera. La cumulabilità di detti diritti di proprietà intellettuale è stata espressamente riconosciuta dal legislatore comunitario con la Direttiva CE 98/71.  

Mentre per la protezione conferita dai disegni o modelli è sufficiente che il prodotto sia nuovo (ossia non identico a disegni o modelli divulgati in precedenza) e dotato di carattere individuale (ossia tale da suscitare nel consumatore informato un’impressione generale diversa da quella suscitata nel medesimo consumatore informato da qualsiasi altro disegno o modello precedente), i requisiti della tutela autoriale delle opere del design sono molto più stringenti, dovendosi dimostrare che i prodotti in questione posseggono carattere creativo e valore artistico, requisito quest’ultimo declinato in modo diverso a seconda delle specifiche modalità con le quali gli Stati membri hanno adottato la direttiva europea.  

In Italia un dibattito giurisprudenziale simile ha riguardato alcuni anni fa i Moon Boot, i quali sono stati ritenuti tutelabili come opere del diritto d’autore dal Tribunale di Milano ma non dal Tribunale di Venezia, le cui conclusioni sono state poi ribaltate dalla Corte di Appello, la quale ha dunque poi condiviso il punto di vista della corte meneghina. Quanto alla creatività, requisito che impone di verificare se l’opera reca l’impronta della personalità dell’autore – riflettendone il modo personale di rappresentare ed esprimere fatti, idee e sentimenti -, e presenta delle caratteristiche individuali che rivelano l’apporto di un determinato artefice, esso è stato ritenuto assolto senza particolari sforzi, essendo stati i Moon Boot ritenuti “soggettiva e innovativa forma espressiva dell’idea di stivale da utilizzarsi sulla neve”. Il vero scoglio al riconoscimento della tutela autorale è stato il requisito del valore artistico, di per sé mutevole e soggettivo, la cui indeterminatezza lo espone inevitabilmente al rischio di una interpretazione arbitraria del giudicante. Nei casi italiani, al fine di dettare dei parametri il più possibile oggettivi di valutazione del valore artistico, si è attribuito rilievo al fatto che i Moon Boot sono stati esposti in mostre e musei, citati da articoli di giornale come oggetti che hanno fatto la storia, pubblicati su monografie riguardanti il design contemporaneo e hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti.

All’opposto, nel contenzioso tedesco è stato ritenuto tra le altre cose che l’esposizione dei sandali Birkenstock in musei e mostre di design e l’ottenimento di premi non sarebbe di per sé sufficiente a trarre alcuna conclusione in merito al conseguimento di un risultato artistico inteso nel senso dell’essere frutto di una libera decisione creativa del loro ideatore.  

Da questa vicenda emerge che benché le regole che definiscono i criteri di proteggibilità con il diritto d’autore delle opere delle arti applicate siano di matrice comune, in quanto stabilite da direttive comunitarie, a livello europeo si assiste a decisioni difformi, e ciò anche in ragione delle modalità con le quali tali direttive sono state recepite nei vari ordinamenti. Nel 2023 proprio il Bundesgerichtshof, in relazione ad altra causa, ha formulato un rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia al fine di chiarire se per far rientrare l’opera dell’arte applicata nella tutela autorale ai sensi del diritto dell’Unione  “possano essere prese in considerazione anche circostanze verificatesi successivamente alla data di realizzazione della creazione, determinante ai fini dell’esame dell’originalità, quali ad esempio la presentazione della creazione in mostre d’arte o musei, o il suo riconoscimento in ambienti specializzati”: la Corte di Giustizia non si è ancora pronunciata, e non resta che attendere che faccia luce sul punto.

___
Ilaria Carli, Senior Counsel
Marco Bosatra, Associate

 

  • WST_ Ilaria Carli

    Ilaria è Senior Counsel del dipartimento Proprietà Intellettuale, con una specifica competenza in innovazioni tecnologiche, tra cui intelligenza artificiale, blockchain, smart contracts e NFT

    Visualizza tutti gli articoli

Share

Related Articles

Learn how we helped 100 top brands gain success