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La guerra dei dazi

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L’Unione Europea si appresta a controbattere alle misure tariffarie introdotto dall’amministrazione Trump.

Mantenendo fede a quanto preannunciato all’alba della rielezione alla presidenza degli USA, dopo uno stop & go di qualche settimana, il Presidente Trump è intervenuto pesantemente sui dazi da applicare alle importazioni di alluminio e acciaio europei.

Non si tratta di una novità. Il dibattito era già iniziato nel corso della prima Presidenza Trump nel 2018. L’odierno intervento va a colpire una moltitudine di prodotti semilavorati e finiti a base di alluminio e acciaio, innalzando i dazi già maggiorati nel 2018 e portandoli al 25%. Non sono previste soglie di esonero.

La lista dei prodotti colpiti dalle maggiorazioni daziarie potrà essere ampliata.

In base alle stime della Commissione Europea, la maggiorazione daziaria andrà ad influire su un totale di 26 milioni di euro di esportazioni verso gli Stati Uniti. Pari al 5% del totale del flusso di esportazioni UE – US.

Come intende reagire l’Unione Europea?

Le contromisure UE sono modulate su due tipologie di intervento:

  • la reintroduzione a decorrere dal 1° aprile delle misure decise e poi sospese nel 2018 e 2020;
  • l’introduzione di nuove misure.


I settori interessati includono prodotti industriali (es.: prodotti di alluminio e acciaio, prodotti tessili, motoveicoli, prodotti del legno, e prodotti agricoli (es.: carni, prodotti della pesca, uova, zucchero, whisky).

A regime si prevede che le misure adottate vadano a compensare l’equivalente impatto delle tariffe US. 

Il presidente Trump ha già manifestato l’intenzione di inasprire ulteriormente i dazi nei confronti della UE andando a colpire i prodotti di eccellenza come il settore lattiero caseario e vitivinicolo, in relazione al quale il nostro made in Italy di settore è direttamente coinvolto.

Certamente l’escalation non porterà giovamento alcuno ai consumatori.

Quali possono essere le tutele adottabili in questi casi?

Sui contratti in corso di esecuzione i margini di manovra per le imprese coinvolte sono molto ristretti. L’intervento di primo impatto può essere la revisione delle condizioni degli accordi in corso affinchè i maggiori oneri conseguenti all’applicazione delle misure tariffarie trovino una ripartizione equa tra le parti. Certo, se la forza contrattuale lo consente si può arrivare anche a neutralizzare l’impatto trasferendo i maggiori costi sulla controparte. Ma si tratta di un’ipotesi che nella generalità dei casi non sarà attuabile.

Interventi di più ampia portata, ma più impegnativi in termini di pianificazione e realizzazione, prendono in considerazione la delocalizzazione della produzione o la revisione della supply chain.

I nostri team specialistici dei settori dogane e commercio internazionale e legale sono in grado di supportare le imprese che si trovano ad operare in tali complessi scenari.

 

 

 

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