Nell’ultimo decennio, anche sulla scorta di riflessioni maturate a livello OCSE sulla necessità di ridefinire il rapporto tra fisco e contribuente, le imprese hanno avvertito sempre più il bisogno di trovare certezza fiscale nell’attuazione delle proprie scelte strategiche e operative.
I numerosi rilievi di natura interpretativa a cui le imprese (soprattutto grandi) sono esposte in sede di verifica nonché i rischi dell’avvio di procedimenti penali a seguito di contestazioni di condotte ritenute contrarie allo spirito della norma e/o riconducibili a pianificazioni fiscali aggressive, hanno rafforzato l’esigenza da parte degli operatori di trovare modalità che potessero favorire un dialogo con l’Amministrazione Finanziaria, riducendo la conflittualità tra le parti.
Nel sistema tributario moderno, è il contribuente a dover (auto)determinare il tributo e l’Amministrazione Finanziaria interviene solamente successivamente, a rettificare ex post queste determinazioni, se le ritiene illegittime, irragionevoli o infedeli.
Il permanere in capo all’Amministrazione Finanziaria della sola funzione di controllo sull’esatto adempimento dell’attuazione del prelievo non ha favorito nel tempo condotte di adempimento spontaneo o flussi costanti di dialogo che consentissero la definizione di chiare regole del gioco.
Il regime opzionale di adempimento collaborativo con il D.Lgs. 5 agosto 2015, n. 218 (“decreto Adempimento Collaborativo”) ha rappresentato il primo grande passo verso un rapporto più evoluto tra le imprese e Amministrazione finanziaria; il passaggio da un approccio basato sul controllo ex post a un modello preventivo e collaborativo segna una cambiamento cruciale nella gestione del rischio fiscale.
Tale regime, originariamente rivolto a una platea di soggetti ristretta in ragione dei requisiti dimensionali previsti, richiede alle imprese l’implementazione di un sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale, ossia di un Tax Control Framework (“TCF”).
IL D.Lgs. 30 dicembre 2023, n.221 (“decreto Cooperative”), attuativo della Legge delega 9 agosto 2023, n. 111 (“legge Delega”), e il successivo D.Lgs. 5 agosto 2024 n. 108 (“decreto Correttivo”) hanno sancito l’inizio di nuova fase di questa svolta attraverso l’introduzione di una serie di novità finalizzate ad ampliare e rafforzare l’adempimento collaborativo prevedendo sia l’abbassamento progressivo delle soglie di ricavi richieste alle imprese per consentirne l’accesso che la certificazione del TCF da parte di professionisti indipendenti anche ai fini di una maggiore standardizzazione del modello; sono stati altresì potenziati i benefici premiali derivanti dall’adozione del regime.
Inoltre, in coerenza con la legge Delega che prevedeva la possibilità di introdurre sistemi premiali per le imprese medie e piccole che non avevano i requisiti per aderire all’ adempimento collaborativo, è stato introdotto la possibilità per tutti i contribuenti, senza limiti dimensionali, di dotarsi di un TCF opzionale.
IL TCF rappresenta lo strumento chiave per garantire trasparenza, compliance e un dialogo costruttivo con l’Amministrazione finanziaria. Attraverso l’implementazione di un sistema di gestione del rischio fiscale l’impresa può tutelarsi da potenziali impatti negativi di natura patrimoniale e reputazionale connessi all’adempimento degli obblighi tributari. Inoltre, questo strumento rappresenta per l’Amministrazione finanziaria un elemento utile a verificare la correttezza fiscale del contribuente, con la conseguenza di indirizzare su altri soggetti eventuali attività di verifica.
Il vantaggio principale, per entrambe le parti, è la possibilità di individuare e affrontare tempestivamente criticità, limitando così sia la necessità di controlli successivi sia il rischio di contenziosi fiscali.
Nel contesto normativo e fiscale attuale, caratterizzato da crescente complessità e rigorosi adempimenti, l’adozione del TCF rappresenta quindi un’opportunità strategica che permette non solo di mitigare i rischi di incorrere in violazioni tributarie ma anche di acquisire benefici al di fuori di ambiti esclusivamente fiscali.
Di questo e molto altro parleremo il 26 febbraio nel nostro webinar dedicato, in cui esperti del settore approfondiranno gli aspetti chiave del TCF e offriranno spunti concreti per la sua implementazione.
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Daniele è specializzato in consulenza fiscale internazionale e assistenza a multinazionali, svolge anche attività di analisi di rischio fiscale preventiva su casi di riorganizzazione transnazionale oltre che curare la redazione di pareri e interpelli.
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